Archive for febbraio 2005

febbraio 24, 2005

Sò uma rapidinha

 


















Update rapidinho: ahimè, ancora sepolto anche se in via di scioglimento. Altro collage, chiedo venia, ma tanta neve non si vedeva da un bel po’. E continuo a stupirmi. Queste vengono da un minitour nel mio contado con il collega dj angelo. Ieri il bambino di sette anni che c’è in me mi ha portato fuori di notte a fare un giro sulla neve. Spettacoloso, un film in bianco e nero, muto, direi. Una luna signora, vanitosa si mostrava a tratti a giocare con la mia ombra notturna. A mangiar neve e a ciucciare il sapore infantile della sciarpa bagnata che ributta fuori la nafatalina del tempo nell’armadio. Stamani ho dovuto metter le catene per arrivare al paesello, poi uno stronzo,con la sua macchinetta, passandomi a fianco mi ha innaffiato di neve-sale-fango mentre stavo piegato (stile ‘sparecchiavo’, citazione veramente dottissima…) togliendole per giungere al ‘capoluogo’, con strada ormai in salamoia data la quantità di sale sparso. La neve ha fatto un bel casino, per uno sbalzo di tensione hard disk del server di studio fulminato-stop- forse pure il 2° disco di back up – stop – forse pure lo streamer di back up settimanale – stop – insomma, rischio perdita di tuuuuuuuttttttii i file degli ultimi tot anni – stop- tragedia dietro l’angolo stop- Fra l’altro niente rintronet in studio fino a ripristino e ‘unica cosa che posso fare dei miei lavori son computi a mano col righello, du’ coglioni. E ora sono qui abusivo dai miei a tirar le file e a spilluzzicare a destra e a manca a fine giornata. Cupo monito, mai perdere il filo…

 

febbraio 21, 2005

 Stamani


Due passi fuori casa, sordi e impacciati. Fiato spesso, aria ovattata, silenzio sospeso.

febbraio 17, 2005

Sideways

Allora, caro Lodo, ci devi ringraziare un bel po’ che tutte le volte che cali qua in tarronia (come dici tu, non molto finemente) dalle tue umidicce risaie con parlata strettissima e suoni gutturali ti portiamo a veder dei gran bei film. A parte il "camere e corridoi" del primo anno (e son già passati forse 5, 6 anni) che era un po’ una minghiazzata, direi che con "le invasioni barbariche" dell’anno scorso e col filmetto di quest’anno ci siam ripresi alla grande. Sì, proprio bello "sideways", attori semisconosciuti che, è un po’ buffa ‘sta cosa, sembrano i sosia di attori famosi. Come quando sei in giro per strada e a quello accanto a te dici, guarda quella, normalissima, con la busta della spesa, come sembra merryl streep. Rendo l’idea? Ecco, pare che questo sia un film fuori dai grandi ingranaggi holliwoodiani ma che sia piaciuto molto anche in patria (forse perchè agli ammerigani sarà sembrato molto’europeo’?). E’ poi è un esperimento interessante perchè parla degli uomini così come certi film parlano di donne. Mi sono spiegato? forse in quanto uomo, non troppo…., e poi di uomini in momenti particolari della vita. Il tutto irrorato da fiumi di vino, in un clima un po’ slow food. Un particolare, una delle protagoniste dice che la passione per il vino le è nata dall’assaggio di un sassicaia 1988…. e con questo ho detto tutto.

febbraio 16, 2005

3 anni

Ziovou (da ora zv): Pronto, nipote M, ciao!
Mamma di nipote M(da ora m) (in sottofondo chiama la nipote M): M, vieni a sentire chi c’è,
Nipote M (da ora Nm): mmmmm, pronto
Zv: chi sono??
Nm: mmmm, cìo vou! Ciao!
(mamma in sottofondo rivolgendosi alla nipote M, vicino alla cornetta), dillo allo zio vou, ti abbiam chiamato non rispondevi…
Nm: non spondevi… Quando vieni?
Zv: eh sì, ho finito le pile. Ci vediamo sabato, quando spengi le candeline!
Nm: le pile?
Zv : sì, le pile. Senti ma è vero che oggi è il tuo compleanno?
Nm: cì!
Zv: auguri!
Nm: azie! (scalpiccìo di sottofondo, nipote M molla la cornetta che resta libera ciondolando giù dal tavolino, si allontana, torna a giocare col didò)
Lo zio è fiero.

febbraio 14, 2005

Alèoò

Chi l’avrebbe mai detto. In curva, campo verdissimo, sole in fronte, in mezzo agli ultrà. Accanto, un tifoso perfetto. Mi son divertito un casino.

febbraio 11, 2005

Condomimando

E’ un gioco di società che si fa quando cala la notte. Perchè durante il giorno, la gente lavora. Allora, tipo alle sei e mezzo, si esce dallo studio. Il boss davanti, tu dietro, portaborse con il faldone strapieno tipo panino strizzato. Supermacchina interni in pelle si va verso il luogo prescelto. Lì, un emissario viene a scortarci fino al posto. Un pachiderma in muratura, enorme morsa a C, vestigia della casa per tutti, ci accoglie minaccioso. Entriamo nella stanza. Pulizie di pasqua per l’occasione, fiori e centrini in bella mostra. Al nostro ingresso la folla vociante si zittisce, rimane un timido brusio di fondo. Si gioca tutti intorno a un tavolo. I più fortunati sono in poltrona, il boss sulla sedia quella antica similtrono che in genere non si usa per sedersi che sennò si rovina, io, piccolissimo, accanto, su uno sgabellino impilabile di quelli che usi per i pranzi di Natale della serie madonna-quest’anno-c’è-anche-il-cugino-Ruggero-ma-l’importante-è-stare-insieme-e-allora-ci-si-stringe-tanto-ci-son-gli-sgabelli-della-metro-costan-niente-e-occupan-zero-spazio-dai-su-spalma-i-crostini-che-arrivano-i-parenti. Ok, inizia il gioco. Il boss guida il tutto, computo e relazione illustrativa alla mano. Fare serissimo, la situazione è più o meno tragica. 4000 mq di facciata con malefica finitura graffiata al quarzo (misurata pannellino per pannellino dal sottoscritto…) più o meno cadente ma non stonacabile a martellina perchè sotto ci sono i foratoni e col martello vien fuori un groviera… Comunque, il tutto è da “sverniciare con apposito prodotto (costoso), trattare con apposito consolidante (più costoso) da stendere a pennello o rullo su tutta la superficie a qualsiasi altezza, per preparare il fondo per intonaco esterno di tipo civile e successiva ritinteggiatura al quarzo” (cito, pedissequo dal capitolato). E poi che dire, un’altra decina di costosi interventi localizzati… Il tutto enunciato con fare serissimo. Il caso è grave, sentenzia il boss, ma ce la faremo. Intorno, si forma il gelo. Ecco, il gioco sadico comincia adesso. La platea dei 25 condomini si esibisce in altrettante espressioni mimiche trattenute, silenziose, sofferte, che deformano volti e fattezze in dolore puro, mezza sorpresa, spleen… sguardi fissi, pallati, chi cerca di tenere un’espressione fintodisteso-disinvolta. Chi rimane a bocca aperta per qualche secondo ma poi si ricompone, ginocchia che cominciano a saltellare in un ansia maltrattenuta. C’è poi chi palesa lo sconforto con occhi sgranati e chi parte con i tic, mano a sistemare il ciuffo ogni 4 secondi. Una casa di quelle che si è dovuto sudare per comprarla, cooperative che han fallito 47 milioni di volte nei piani peep, costruite a singhiozzi in quindici anni. E ora, ci venite a dire che son fatte pure male… E allora… dopo lo sconforto… parte due del gioco. Scoppia la rivolta. E tutti partono con proposte, interventi alternativi, ci sono i disfattisti radiamo al suolo, quella che mia cugina gli è successo anche a lei e con i ponteggi gli sono entrati i ladri in casa, e la cassandra minacciosa l’avevo detto, e l’altro che gli piove in camera. E viene fuori che non c’è manco la guaina sul tetto… Insomma, due ore di passione. Poi stremati, arriva l’ora di cena e allora ci si aggiorna. Funziona così, è tipo i giochi di ruolo, tutti si ricordano a che punti si è rimasti, e in attesa della seconda puntata si formano schieramenti contrapposti, alleanze e divisioni tra i condomini. La prossima volta si gioca a scegliere la ditta…

febbraio 8, 2005

Moniti

Un pc che alle quasi sette si ingolfa, fa i capricci, ci mette due ore ad aprirti una cartella, checchè se ne dica, è un pc che vuol essere spento, non riavviato. Ed è esattamente quello che farò. Senza rancore. Amici come prima.

febbraio 3, 2005

Meetings

E’ andata così, è arrivato l’invito, il boss è via e allora è l’occasione per fare l’uscitona di studio con cena pagata. Il fatto che prima della cena pagata ci fosse simpatica conferenza su materiale per l’edilizia, un dettaglio. Il banditore passa qualche giorno prima, si fa tutta la zona e adesca tecnici, muratori, impresari, insomma, con ‘sta storia della cena han raccattato 80 partecipanti. Location: villozza pretenziosa, che ha visto la dolce vita e da allora non si è ripresa. Arriviamo, io, la Tania, djangelo e la svergonata, ex collega scomunicata dal boss (colei che ha osato andar via dal Suo studio per, udite, udite, mettersi in proprio. Il boss all’epoca difficilmente resse a tale onta…). Gli altri defezionano, chi per corso di salsa e merengue, chi con bieca scusa. Platea attenta, parte il mitico video pubblicitario con muratore che lavora con i magici prodotti circondato da balletto di conigliette seminude e ammiccantissime. Si sa, il murature, il tecnico, ecc.. si prendono con i bassi istinti… la Tania e la svergognata mostrano sguardi da sdegnosa sufficienza: trogloditi… In effetti, quando il banditore è passato dallo studio, guardando la Tania aveva detto, signorina se vuol venire anche lei, un’altra donna ci dovrebbe essere… Dopo questo antefatto per la Tania, la propria presenza diventava una missione nell’avanzamento della figura-della-donna-nel-suo-essere-donna-oggi. In effetti c’erano altre donne… Dietro a noi, spudorata, un’archi(tetta), è così che l’abbiam bonariamente nominata date le misure, flirtava amabilmente col geometra figo. Uè ragazzi, scorreva sesso là dietro, tra una malta e un autolivellante, tra i ridolini di lei e le simpatiche allusioni di lui all’indurimento rapido di taluni materiali… Insomma, uno spettacolo. Anche il conferenziere della bassa padana ha dato il suo meglio: si è infuocato sul collante miracoloso che permette la posa perfino sul soffitto… ma quando il collaboratore di fianco ha tentato di incollare una mattonella e questa raminga, scivolava penosamnete verso il basso… c’è stato un momento di panico. L’espertone ha glissato brillantemente buttandosi su un panegirico di un ora su macropori-mesopori-micropori… E lì si è toccato i massimi sistemi: inibitore della salinità – promotore della traspirazione. Con frasi topiche: il calcare ci salverà, parliamo di pori, l’umidità va gestita ecc… Insomma, il tipo ne sapeva a pacchi. Dopo due ore è arrivata la cena salvatrice: un matrimonio senza sposi. Vino a sfare. Non so come abbiam fatto ad arrivare in fondo. La Tania, mitica, complice l’alcol, rotti i freni inibitori, ha vomitato con ragione il disappunto e lo sdegno verso il boss e noialtri lì, brilli quanto lei, a sorreggerla e a rincarare la dose. Insomma, sembrava una seduta terapeutica di alcolisti anonimi… A proposito, ci sarebbe anche l’argomento gadgets, fantastici. Borsetta a tracolla con logo della ditta macrosopico, cataloghi vari, videocassette (col ballettino sù citato fra l’altro…), porta cd e un splendida tuta da cantiere, taglia 54. troppo bella! La svergognata l’usa come vestito di carnevale, io mi ci vedo, lì in tuta, soddisfatto a tagliar la legna…